Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44893 del 9 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44893PEN

Massima

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Il delitto di minaccia è un reato di pericolo che non richiede la concreta intimidazione della persona offesa, ma solo la comprovata idoneità della condotta a suscitare timore nel destinatario, valutata ex ante sulla base del tenore della frase minacciosa e degli eventuali gesti che l'accompagnano, senza che assumano rilievo i rapporti pregressi tra le parti o l'eventuale successivo esperimento di azioni legali da parte dell'autore della minaccia. Pertanto, l'espressione "tanto te la faccio pagare", pronunciata con gesto intimidatorio, integra il reato di minaccia, a prescindere dalla concreta turbativa della libertà morale della persona offesa e dalla natura dei rapporti tra le parti, essendo sufficiente che la condotta risulti oggettivamente idonea a suscitare timore nell'animo del destinatario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo Mari - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SASSARI;
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 198/2010 GIUDICE DI PACE di OLBIA, del 20/05/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAPALORCIA GRAZIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FILIPPI P., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il PG t…

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