Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 25436 del 10 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:25436PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, può fondare la propria decisione su elementi probatori quali intercettazioni telefoniche, servizi di pedinamento e osservazione, nonché sulle dichiarazioni confessorie dell'indagato, senza che ciò si risolva in una mera presunzione di responsabilità. Tali elementi, se adeguatamente motivati, possono infatti dimostrare l'esistenza di una struttura organizzativa stabile, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di cessioni di sostanze stupefacenti, nella quale l'indagato risulti consapevolmente inserito in qualità di acquirente e distributore. La valutazione di tali elementi di fatto è riservata in via esclusiva al giudice di merito, mentre il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato all'accertamento della logicità e coerenza della motivazione adottata, senza poter procedere a una nuova valutazione degli stessi. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che abbia confermato la misura cautelare non può essere accolto laddove la motivazione del provvedimento impugnato risulti adeguata e immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia G - rel. Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3/2013 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 10/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA SAVINO;,

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. D'ANGELO Giovanni, il quale ha chiesto che la Corte dichiari il ricorso inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Il difensore di (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza con cui il Tribunale della Liberta' …

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