Il provvedimento di revisione della patente di guida, adottato ai sensi dell'art. 128, comma 1, del Codice della Strada, è caratterizzato da ampia discrezionalità amministrativa, potendo l'Autorità competente disporre tale revisione ogni volta che fatti correlati alla guida dell'autoveicolo facciano sorgere dubbi sulla permanenza dei requisiti di idoneità per la guida stessa. Tuttavia, trattandosi di un provvedimento incidente sulla libertà di circolazione, sancita dall'art. 16 della Costituzione, l'Amministrazione è tenuta a rispettare il principio del giusto procedimento di cui alla Legge n. 241/1990, con la preventiva comunicazione di avvio del procedimento all'interessato, salvo che non ricorrano particolari esigenze di celerità che ne giustifichino l'omissione. Tali esigenze di celerità, tuttavia, non possono ritenersi sussistenti quando il provvedimento di revisione sia adottato a distanza di diversi anni dal fatto che ne ha costituito il presupposto, non essendo in tal caso ravvisabili ragioni di particolare urgenza che consentano di derogare all'obbligo di comunicazione. L'omissione della preventiva comunicazione di avvio del procedimento, in assenza di comprovate esigenze di celerità, determina pertanto l'illegittimità del provvedimento di revisione della patente di guida, con conseguente necessità di annullamento dello stesso.