Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22116 del 27 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22116PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, equiparata a sentenza di condanna, è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti, anche nel caso in cui tale accertamento non comporti l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato. Tale pronuncia sulla falsità prescinde dall'affermazione della responsabilità penale e si fonda esclusivamente sull'accertamento, effettuato anche nel giudizio di patteggiamento, della non rispondenza al vero dell'atto o del documento. L'omissione di tale pronuncia sulla falsità rende illegittima la sentenza, con conseguente annullamento e rinvio al giudice di primo grado per l'adozione del provvedimento previsto dall'art. 537 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Campobasso;

nei confronti di:

Bo. It. Ma. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza del G.U.P. del Tribunale di Larino, in data 2.4.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;

Letta la requisitoria del sostituto procuratore generale, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio …

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