Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13384 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13384PEN

Massima

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Il provvedimento di revoca o sostituzione di una misura cautelare personale può essere richiesto dall'indagato in ogni stato e grado del procedimento, anche in sede di riesame, qualora emergano nuovi elementi idonei a incidere sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza o delle esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'applicazione. Tuttavia, l'organo del riesame non è tenuto a esaminare nuovamente tali questioni qualora il ricorrente abbia già proposto analoghi motivi di impugnazione avverso il provvedimento cautelare, ancora pendenti in sede di legittimità. In tal caso, la sopravvenuta carenza di interesse determinata dalla revoca della misura cautelare rende inammissibile il successivo ricorso per cassazione, senza che ciò comporti condanna del ricorrente alle spese o all'irrogazione di sanzioni pecuniarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1383/2013 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 09/09/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Scardaccione Vittorio Eduardo, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza d'interesse.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza 19-7-2013 il Gip del Tribunale di Bari rigettava l'ista…

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