Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11305 del 17 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11305PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo di dispersione o sottrazione del bene, a prescindere dalla qualificazione giuridica esatta della condotta attribuita all'indagato. Il vizio della motivazione dell'ordinanza cautelare non può essere oggetto di autonomo ricorso per cassazione, essendo necessario che il ricorrente alleghi specifici elementi probatori a sostegno delle irregolarità dedotte. In caso di rigetto del ricorso, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione del carattere manifestamente infondato dei motivi proposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 28 marzo 2014 emessa dal Tribunale di Brindisi;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso; udita la relazione del consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

udito il sostituto procuratore generale Dott. AIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Premesso che con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Brindisi, in sede di rie…

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