Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11278 del 13 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:11278PEN

Massima

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Il mancato rispetto, da parte di un sorvegliato speciale, dell'obbligo di presentazione periodica all'autorità di pubblica sicurezza, non integra automaticamente il reato di cui all'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159/2011, ma richiede una valutazione complessiva della condotta dell'imputato, tenendo conto della brevità dei ritardi, del suo comportamento nelle altre occasioni di presentazione e della credibilità delle giustificazioni addotte, al fine di accertare la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale, non può limitarsi a considerare isolatamente i singoli episodi di ritardo, ma deve effettuare una disamina contestualizzata della condotta complessiva dell'imputato, al fine di verificare la verosimiglianza della tesi difensiva e la sussistenza dell'elemento psicologico del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/09/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DR. ((omissis)), che ha concluso per rigetto del ricorso.
Udito il difensore l'avv. (OMISSIS) chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con s…

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