Cassazione penale Sez. II sentenza n. 526 del 9 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:526PEN

Massima

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Il provvedimento di revoca di una misura cautelare personale, emesso dal giudice per le indagini preliminari ai sensi dell'art. 299 c.p.p., è impugnabile con l'appello al Tribunale del riesame, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., e non con il ricorso per cassazione, in quanto l'ordinamento processuale penale prevede la tassatività dei mezzi di impugnazione, non ammettendo il ricorso per saltum. Il giudice, nel decidere sulla revoca, deve motivare adeguatamente il provvedimento, non potendosi limitare ad un acritico recepimento delle tesi difensive, ma dovendo aggiungere propri argomenti logici e giuridici a sostegno della decisione di ritenere cessate le esigenze cautelari. Il Tribunale del riesame, investito dell'appello, è quindi chiamato a verificare la congruità e la logicità della motivazione adottata dal giudice a quo, al fine di accertare la legittimità del provvedimento di revoca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andre - est. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica di L'Aquila;

nel procedimento a carico di:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS) e di (OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentati e assistiti dall'avv. (OMISSIS) di fiducia, avverso l'ordinanza n. 2745/2012 emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di L'Aquila, in data 03.10.2014;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; sentita la relazione della causa fatta dal consigliere dott. Andrea Pellegrino;

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