Il provvedimento di sospensione della patente di guida, adottato dalla Prefettura ai sensi dell'art. 223, comma 2, del Codice della Strada, ha natura cautelare e può essere legittimamente disposto solo in presenza di effettive esigenze di tutela della sicurezza stradale, che devono essere adeguatamente motivate e non possono ritenersi sussistenti a distanza di lungo tempo dal verificarsi dell'evento che ha dato origine al provvedimento. Pertanto, l'adozione di un siffatto provvedimento in assenza di tali presupposti integra un fatto illecito fonte di responsabilità risarcitoria per l'Amministrazione, qualora da esso derivi un danno patrimoniale e non patrimoniale per il destinatario, come la perdita di un'importante occasione di lavoro e il conseguente stato di disoccupazione. In tali casi, il giudice è tenuto a liquidare il risarcimento del danno patrimoniale sulla base dei criteri previsti dall'art. 18, comma 5, della legge n. 300/1970, nonché a riconoscere il ristoro del danno non patrimoniale derivante dalla lesione del diritto costituzionalmente garantito al lavoro, purché tale lesione risulti grave e non futile.