Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20508 del 28 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20508PEN

Massima

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Il diritto di libera manifestazione del pensiero e di ricerca storico-culturale trova il suo limite nel rispetto della dignità umana e nel divieto di propaganda di idee fondate sull'odio razziale o religioso e di incitamento alla discriminazione. Pertanto, le espressioni che, pur inserite in un contesto di argomentazioni filosofiche o storiche, travalicano tali limiti e si risolvono in una denigrazione e in un disprezzo per motivi di razza o di religione, integrano il reato di propaganda di idee fondate sull'odio razziale e religioso e di incitamento alla discriminazione, senza che possano essere scriminate dall'esercizio di diritti costituzionalmente garantiti. La Comunità ebraica, in quanto ente esponenziale della collettività colpita dal reato, e i singoli appartenenti a tale comunità, in quanto parti lese, hanno legittimazione a costituirsi parte civile nel relativo processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 701/2008 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 07/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

udito il P.G. in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENU…

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