Il divieto di edificazione nella fascia di rispetto di 150 metri dalla battigia, previsto dall'art. 15 della L.r. 12 giugno 1976, n. 78, è un vincolo assoluto e diretto, che si impone non solo alle amministrazioni comunali in sede di formazione degli strumenti urbanistici, ma anche ai privati che intendano procedere a lavori di costruzione entro tale fascia. Tale divieto, introdotto per finalità di tutela del territorio costiero, è proporzionato e ragionevole, e non può essere derogato nemmeno attraverso la previsione di futuri piani di recupero, in quanto l'art. 12 della L.r. sic. n. 26/1986 prevede la sanabilità delle costruzioni abusive in aree vincolate solo qualora esse risultino già ricomprese in piani particolareggiati di recupero approvati e compatibili con i piani stessi. Pertanto, le costruzioni realizzate in violazione del predetto vincolo sono insanabili e devono essere demolite, essendo il relativo provvedimento di diniego della concessione edilizia in sanatoria e di ingiunzione di demolizione di competenza del dirigente o responsabile di servizio del Comune, e non del Sindaco.