Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21831 del 5 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21831PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione può essere fondato su un complesso quadro di elementi indiziari, anche attinti da precedenti procedimenti penali conclusisi con l'assoluzione dell'interessato, in quanto l'autonomia del procedimento di prevenzione rispetto a quello penale consente al giudice di avvalersi di tali elementi ai fini della formulazione del giudizio di pericolosità, senza che l'assoluzione dal reato comporti automaticamente l'esclusione della pericolosità sociale. Inoltre, il giudizio di attualità della pericolosità può essere basato su recenti condotte in violazione delle prescrizioni imposte, anche se non costituenti reato, in quanto la valutazione in concreto dell'attualità della pericolosità è una questione di fatto sottratta al sindacato di legittimità, essendo precluso in sede di ricorso per cassazione ogni riesame degli elementi di fatto posti a fondamento del provvedimento impugnato. Infine, l'avviso di fissazione dell'udienza camerale per l'applicazione di una misura di prevenzione rappresenta soltanto un invito al contraddittorio e non deve contenere, a pena di nullità, l'indicazione del tipo di pericolosità e degli elementi di fatto posti a fondamento della richiesta, trattandosi di requisiti non previsti dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 12/05/2016 della CORTE APPELLO di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE RICCARDI;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Filippi Paola, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso il decreto del 12/05/2016 della Corte di Appello di Catania con cui veniva confermato il decreto, emesso dal Tribunale di …

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