Consiglio di Stato sentenza n. 4416 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:4416SENT

Massima

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La mancata tempestiva emissione del decreto di esproprio da parte della pubblica amministrazione, pur in presenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità, determina l'illegittimità sopravvenuta della procedura espropriativa, con conseguente obbligo di risarcimento del danno in favore del proprietario del bene illegittimamente occupato e trasformato. Infatti, la valida e tempestiva emissione del decreto di esproprio costituisce condizione di legittimità dell'intera procedura espropriativa, la cui omissione comporta il permanere di uno stato di illegittimità riposante nella illegittima compressione dei diritti proprietari, anche se il bene è stato trasformato. In tali casi, la pubblica amministrazione non può divenire proprietaria del suolo sulla base di un atto illecito, essendo tenuta a porre in essere immediate iniziative volte a far cessare tale stato di illegittimità, attraverso l'acquisto del fondo o l'adozione del provvedimento ex art. 42-bis del T.U. espropriazioni. Ciò comporta l'obbligo di risarcire il danno al proprietario, comprensivo del periodo di illegittimo spossessamento del fondo, a far data dal cessare dell'occupazione legittima, sino alla data della pronuncia, secondo i criteri di cui all'art. 42-bis del T.U. espropriazioni, detratte le somme eventualmente ricevute a titolo di indennità di espropriazione e di occupazione. Ove permanga contrasto tra le parti in ordine al valore da attribuire al compendio immobiliare occupato, è necessario procedere ad una verificazione, al fine di quantificare il valore venale attuale del bene, ai sensi del citato art. 42-bis.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/10/2016

N. 04416/2016REG.PROV.COLL.

N. 00823/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 823 del 2014, proposto da
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), tutti rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) C.F. DTTGRL42R18E281R, ((omissis)) C.F. DTTGPP74E21H224P, con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Ottaviano, 91;

contro

Comune di Limbadi (Vv), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)) C.F. MRCRST49D19D086G, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Arno, 6;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la CALABRIA – Sede di CATANZARO - SEZIONE II n. 00635/2013, resa tra le parti, concernente richi…

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