Il ritardo nella presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno da parte dello straniero regolarmente soggiornante in Italia non può costituire di per sé motivo di diniego, qualora risulti accertata la permanenza dei requisiti di legge per il rilascio del permesso e il ritardo non sia ascrivibile a finalità fraudolente volte ad eludere la normativa sull'immigrazione. In tali casi, l'Amministrazione è tenuta a valutare tutti gli elementi sopravvenuti che comunque consentano il rinnovo del permesso, in applicazione del principio di favor migratoris sancito dall'art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998, il quale impone di evitare provvedimenti negativi quando la carenza dei requisiti dipenda da mere irregolarità amministrative sanabili o possa essere superata da nuovi elementi integranti le condizioni di legittimazione. Il ritardo nella presentazione della domanda di rinnovo, pertanto, può costituire soltanto un indice rivelatore nell'ambito di una valutazione complessiva della situazione dell'interessato, senza poter di per sé determinare il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno.