Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25774 del 24 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25774PEN

Massima

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Il metodo mafioso, quale strumento di coercizione e intimidazione, integra l'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 anche in assenza di un formale inserimento dell'autore del reato in un'associazione di tipo mafioso, purché risulti provato l'effettivo utilizzo di tale metodo per la realizzazione del reato. La valutazione della sussistenza di tale aggravante spetta al giudice di merito, il quale deve motivare in modo esauriente sulla base degli elementi probatori acquisiti, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella compiuta nei precedenti gradi di giudizio. Inoltre, la concessione delle attenuanti generiche può essere esclusa in presenza di una biografia penale dell'imputato gravemente ostativa, nonché in mancanza di elementi atipici nella sua condotta, anche pregressa e processuale, tali da giustificare una riduzione di pena. Infine, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale valutazione se non in presenza di vizi logici o giuridici nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. COSCIONI G. - rel. Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n.1052/2015 della Corte di Appello di REGGIO CALABRIA del 10/05/2016;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PINELLI ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 10 maggio 2016, la Corte di Appello di Reggio Calabria rideterminava la…

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