Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza breve n. 1545 del 2023

ECLI:IT:TARSA:2023:1545SENB

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa al recupero dei maggiori costi sostenuti dal Comune di Mercato San Severino per la realizzazione di un Piano per gli Insediamenti Produttivi (PIP), ha enunciato i seguenti principi di diritto: 1. Il termine di prescrizione per il recupero dei maggiori costi da parte del Comune non è quinquennale, ma decennale, in quanto l'obbligazione di rimborso trova fonte nella convenzione di cessione del lotto PIP stipulata con l'impresa assegnataria. Il termine decorre dal momento in cui il Comune ha avuto piena contezza della spesa effettiva derivante dalle procedure ablatorie, identificabile nella stipula dell'atto di transazione e nell'emanazione della delibera commissariale di acquisizione sanante. 2. I maggiori costi sostenuti dal Comune per l'acquisizione delle aree necessarie all'attuazione del PIP, ivi inclusi quelli derivanti da procedure ablatorie illegittime, rientrano nel principio di copertura o pareggio finanziario sancito dall'art. 35, comma 12, della legge n. 865/1971 e devono essere rimborsati dai soggetti assegnatari dei lotti PIP. Tuttavia, non possono essere addebitate ai privati le voci di natura risarcitoria, come l'indennità per occupazione sine titulo e i danni non patrimoniali, in quanto estranee al valore venale attualizzato dei beni espropriati. 3. L'obbligo di rimborso dei maggiori costi grava sui soggetti assegnatari dei lotti PIP in quanto beneficiari diretti dell'acquisizione delle aree da parte del Comune, anche in assenza di loro responsabilità per l'andamento illegittimo delle procedure ablatorie. Tale obbligo ha natura di obbligazione propter rem e si trasferisce ai successivi acquirenti dei lotti. 4. Il Comune ha titolo a rivalersi sui privati assegnatari per gli importi corrisposti all'originario proprietario a titolo di indennità per il periodo di efficacia delle ordinanze di occupazione d'urgenza, in quanto tali somme rientrano nel valore venale del bene acquisito. Per il periodo di occupazione sine titulo, invece, le relative voci risarcitorie non sono ripetibili dai privati. Pertanto, il Comune, nel rideterminare il riparto dei maggiori costi, dovrà tenere conto del solo valore venale attualizzato dei beni espropriati, decurtato delle somme già versate dagli assegnatari a titolo di rimborso delle indennità di esproprio.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/06/2023

N. 01545/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00788/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 788 del 2023, proposto da
((omissis)) S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di ((omissis)), in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

((omissis)), in proprio e in qualità di legale rappresentante della Bakery dei F.lli Napoli s.r.l., rappresentato e dife…

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