Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 53310 del 23 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53310PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata anche per fatti di reato non prossimi nel tempo, purché il giudice fornisca adeguata motivazione circa la sussistenza attuale e concreta del pericolo di reiterazione della condotta criminosa, desumibile dalle modalità e dalle circostanze del fatto, dalla sua gravità e reiterazione, nonché dall'inserimento dell'indagato in un contesto criminale organizzato e dalla sua capacità delinquenziale, a prescindere dall'attualità temporale della condotta illecita contestata. L'attualità e la concretezza del pericolo di recidiva non devono essere confuse con l'attualità e la concretezza delle condotte criminose, potendo il giudice legittimamente desumere il rischio di reiterazione del reato dalle caratteristiche della condotta contestata, anche se non prossima nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il fatto illecito è maturato. Pertanto, l'applicazione di misure cautelari personali, anche per fatti non recenti, è consentita purché sorretta da un adeguato apparato motivazionale che dia conto della gravità del reato, della reiterazione della condotta, delle modalità organizzate e professionali dell'agire, della disponibilità di mezzi e strumenti per la commissione dei reati, dell'assenza di lecite fonti di reddito e di una stabile dimora da parte dell'indagato, nonché di eventuali precedenti arresti per fatti analoghi, elementi tutti idonei a comprovare l'elevata probabilità di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/03/2017 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere DANIELE CENCI;
tette7Sentite le conclusioni del PG Dr. GIUSEPPINA CASELLA che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) del foro di Roma in sostituzione dell'avv. (D'UFFICIO) (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di: (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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