Il diniego di rilascio di una nuova autorizzazione per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, fondato esclusivamente su quote di mercato predefinite o calcolate in modo astratto e autoritativo, è illegittimo. Le limitazioni previste in materia hanno perso i loro presupposti normativi statali con l'entrata in vigore della normativa dettata dal D.L. 4 luglio 2006, n. 223 convertito in legge, con modificazioni, dalla L. 4 agosto 2006, n. 248. Inoltre, la mancata adozione da parte del Comune dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni, previsti dalla legge regionale, non può risolversi a danno del richiedente, configurando un'omissione dell'amministrazione. Il principio di libera concorrenza e di libertà di iniziativa economica privata impone che l'accesso al mercato della somministrazione di alimenti e bevande non possa essere limitato in modo arbitrario e irragionevole attraverso il ricorso a criteri predefiniti e astratti, ma debba essere valutato caso per caso, tenendo conto delle specifiche esigenze del territorio e della tutela degli interessi pubblici coinvolti, nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza.