Il titolare di un'autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, scaduta per decorso del termine, che prosegue l'attività di scarico senza aver tempestivamente presentato una nuova domanda di autorizzazione conforme alla normativa vigente, commette il reato di apertura e effettuazione di uno scarico senza autorizzazione, anche qualora la pregressa autorizzazione fosse stata rilasciata per lo scarico di acque domestiche e non industriali. La buona fede dell'imprenditore, che abbia erroneamente utilizzato la modulistica per le acque domestiche, non esclude la responsabilità penale, atteso che permane l'obbligo di regolarizzare la propria posizione mediante la presentazione di una nuova domanda di autorizzazione conforme alla normativa applicabile. Tuttavia, il reato si estingue per intervenuta prescrizione qualora, a seguito della sollecitazione dell'autorità competente, l'imprenditore abbia presentato tempestivamente la nuova domanda di autorizzazione, anche se oltre il termine originariamente previsto per la regolarizzazione.