Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23086 del 29 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:23086PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di minaccia, pur essendo commesso in un momento successivo rispetto a quello di tentata estorsione per il quale l'imputato era già stato condannato con sentenza definitiva, non può essere considerato assorbito o parte dello stesso disegno criminoso, in quanto le condotte, pur essendo collegate, sono state realizzate a distanza di tempo e in risposta all'applicazione di una misura cautelare per il primo delitto, ormai esauritosi. Pertanto, il reato di minaccia, pur essendo in continuazione con quello di tentata estorsione, costituisce un fatto autonomo e distinto, punibile separatamente. La costituzione di parte civile delle persone offese, inoltre, integra la condizione di procedibilità a querela prevista per il reato di minaccia, senza che sia necessaria l'informativa sulla facoltà di esercitare il diritto di querela, in quanto la costituzione di parte civile realizza le finalità alle quali la presentazione della querela è destinata. Infine, la valutazione delle circostanze attenuanti generiche, già riconosciute per il reato di tentata estorsione, deve essere effettuata in sede di determinazione dell'aumento di pena per il reato di minaccia in continuazione, senza che sia necessario un autonomo riconoscimento di tali circostanze per quest'ultimo reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/02/2019 della CORTE di APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ZAZA Carlo;
lette le richieste scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LOY ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso la sentenza del 6 febbraio 2019 con la quale la Corte di appel…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.