Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20768 del 14 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20768PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna per il delitto di estorsione è legittima quando la prova di colpevolezza si fonda non solo sulle dichiarazioni della persona offesa, la cui attendibilità non sia stata specificamente contestata, ma anche sull'esito di attività di osservazione della polizia giudiziaria che abbia consentito di assistere direttamente alla cessione del denaro da parte della vittima all'imputato. La diversa qualificazione giuridica del fatto come esercizio arbitrario delle proprie ragioni è priva di fondamento quando non siano emersi elementi fattuali idonei a dimostrare l'esistenza di un diritto che l'imputato avrebbe dovuto far valere in sede civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/12/2018 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIOVANNI ARIOLLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SECCIA DOMENICO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ricorre per cassazione per l'annullamento della sentenza in data 5/12/2018 …

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