L'omessa notifica del decreto di citazione a giudizio al difensore di fiducia dell'imputato, tempestivamente nominato, integra una nullità assoluta ai sensi degli artt. 178, comma 1, lett. c) e 179, comma 1 c.p.p., in quanto lede il diritto dell'imputato di essere assistito dal difensore di sua scelta, riconosciuto dall'art. 6, comma 3, lett. c) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Tale nullità, rilevata dalla difesa nel giudizio di appello, travolgendo la fase introduttiva del giudizio, determina l'annullamento senza rinvio della sentenza di primo grado e di quella di appello, anche agli effetti civili, quando la Corte di appello abbia riformato la sentenza di primo grado assolvendo l'imputato dal reato contestato e dichiarando non doversi procedere per gli altri reati per intervenuta prescrizione. La nomina di un difensore d'ufficio, in sostituzione del difensore di fiducia non avvisato, non rimedia alla lesione del diritto di difesa dell'imputato, non rientrando tale ipotesi nelle previsioni dell'art. 97, comma 3 c.p.p.