Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51190 del 9 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:51190PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nell'ambito di un procedimento di impugnazione avente ad oggetto esclusivamente la durata della misura di sicurezza applicata a seguito di un proscioglimento per vizio totale di mente, non può procedere a una diversa qualificazione giuridica del fatto né all'esclusione delle aggravanti ritenute dal giudice di merito, in quanto tali profili attengono alla struttura del reato e sono riservati al giudice della cognizione, non evocati dall'impugnazione limitata alla sola misura di sicurezza. Il giudice di sorveglianza, in tali casi, deve limitarsi a verificare la corretta commisurazione della durata della misura di sicurezza in relazione alla pena edittale prevista per il reato commesso, senza poter incidentalmente riesaminare gli elementi costitutivi del reato e le circostanze aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/10/2017 del TRIB. SORVEGLIANZA di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. VINCENZO SIANI;
lette le conclusioni del PG Dr. PINELLI Mario, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' o, in subordine, il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, emesso il 10 - 20 ottobre 2017, il Tribunale di sorveglianza di Torino ha rigettato l'appello in mate…

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