Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40224 del 27 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40224PEN

Massima

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Il giudice della esecuzione, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma penale diversa da quella incriminatrice, incidente sulla commisurazione del trattamento sanzionatorio, deve rideterminare la pena in favore del condannato, in quanto la pena originariamente irrogata è divenuta illegale per effetto della sopravvenuta declaratoria di incostituzionalità, pur permanendo il giudicato quanto ai profili relativi alla sussistenza del fatto, alla sua attribuibilità soggettiva e alla sua qualificazione giuridica. Tale rideterminazione della pena deve avvenire con le modalità previste dall'articolo 188 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale e, solo in caso di mancato accordo ovvero di pena concordata ritenuta incongrua, il giudice provvede autonomamente ai sensi degli articoli 132-133 del codice penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 351/2014 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 22/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI GIURO GAETANO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. CARDINO Alberto, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 22/12/15, la Corte di appello di L'Aquila, in funzione di giudice dell'esecuzione, si e' pronunciata sull'istanza presentata nell'interesse di (OMISSI…

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