Cassazione penale Sez. I sentenza n. 77 del 4 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:77PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può essere integrato anche dalla condotta di chi, pur non essendo formalmente inserito nell'organizzazione criminale, ne gestisca di fatto attività imprenditoriali e patrimoniali, contribuendo così al rafforzamento e alla perpetuazione del sodalizio. A tal fine, rilevano elementi indiziari quali il coinvolgimento in operazioni di intestazione fittizia di beni, la gestione occulta di attività commerciali, i contatti e le frequentazioni con soggetti inseriti nel contesto associativo, nonché le conversazioni intercettate dalle quali emerga il ruolo attivo dell'indagato nell'organizzazione e nell'andamento delle attività illecite. Il reato di cui all'art. 12-quinquies della L. n. 356/1992, inoltre, ben può essere integrato anche da chi non sia ancora sottoposto a misura di prevenzione, essendo sufficiente che l'interessato possa fondatamente presumere l'inizio del relativo procedimento, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia. L'accertamento di tali elementi, debitamente motivato dal giudice di merito sulla base di un complessivo apprezzamento degli indizi, costituisce presupposto sufficiente per l'emissione di provvedimenti cautelari personali, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare la valutazione intrinseca degli stessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 277/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 09/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. G. Salvi, che ha chiesto il rigetto del ricorso in ordine alla censura di violazione di legge relativamente al reato di cui alla Legge n. 356 del 1992, articolo 12, e dichiararsi inammissibile il ricors…

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