Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11553 del 26 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11553PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai fini dell'applicazione della relativa misura cautelare, può essere desunta da indicatori fattuali che, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti al fenomeno della criminalità organizzata, dimostrino la stabile e organica compenetrazione dell'indagato con il tessuto organizzativo del sodalizio, implicante un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tali indicatori possono consistere, a titolo esemplificativo, nei comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", nell'affiliazione rituale, nell'investitura di qualifiche organizzative, nella commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi "facta concludentia", idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo associativo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale, per gravi indizi di colpevolezza, devono intendersi tutti quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che, pur non valendo di per sé a provare oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità dell'indagato ai fini della pronuncia di una sentenza di condanna, consentono, per la loro consistenza, di prevedere che, attraverso il prosieguo delle indagini, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel frattempo una qualificata probabilità di colpevolezza. Nel caso di specie, il Tribunale ha richiamato significative intercettazioni ambientali, dalle quali emerge l'inserimento dell'indagato nell'organizzazione mafiosa con un ruolo ben definito nell'organigramma dell'associazione, dapprima come "sgarrista" e successivamente con la carica più elevata della "santa", elementi idonei a dimostrare la sua stabile e organica compenetrazione con il sodalizio criminoso, ai fini dell'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1268/2011 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 29/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO FRANCESCO MAURO il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;

udito il difensore (OMISSIS).

La Corte:

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIR…

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