Il sequestro preventivo di un'impresa commerciale, quale misura cautelare reale, deve essere valutato dal giudice sotto il profilo della proporzionalità rispetto alle esigenze cautelari, tenendo conto della prevalenza dell'attività lecita rispetto a quella illecita, al fine di evitare un'eccessiva compressione dei diritti costituzionalmente tutelati di libertà di iniziativa economica e di proprietà. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare attentamente la rilevanza del profitto illecito rispetto al fatturato complessivo dell'impresa, nonché la possibilità di adottare misure meno gravose, come quelle interdittive o personali, nei confronti dei soli responsabili dei reati, senza procedere al sequestro dell'intera azienda. Inoltre, il sequestro delle quote societarie intestate a soggetti terzi rispetto ai reati contestati deve essere specificamente motivato in relazione alle esigenze di prevenzione di cui all'art. 321 c.p.p., comma 1, senza poter essere disposto automaticamente a seguito del sequestro dell'azienda.