Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19048 del 23 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:19048PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato di cui all'art. 274, comma 1, lett. c) c.p.p., ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, deve essere valutato dal giudice sulla base di una prognosi fondata sull'analisi accurata della fattispecie concreta, tenendo conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale, senza che sia necessaria la previsione di specifiche occasioni di recidivanza. Tuttavia, il giudice deve motivare adeguatamente l'inidoneità della misura degli arresti domiciliari a fronteggiare le esigenze cautelari, anche in relazione alla possibilità di applicare il braccialetto elettronico, valutando specificamente gli elementi concreti del caso, come l'età e la condizione delle persone conviventi con l'indagato, al fine di verificare la proporzionalità della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabet - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/12/2019 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ELISABETTA ROSI;
sentite le conclusioni del PG Dr. DE MASELLIS MARIELLA;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Messina con ordinanza del 30/11/2019 ha confermato l'ordinanza del Gip del Tribunale di Messina che aveva applicato a (OMISSIS), la misura della custodia cautelare in carcere in r…

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