Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1212 del 10 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1212PEN

Massima

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Il dolo diretto, alternativo all'evento morte o lesioni gravi, sussiste quando l'agente, pur non perseguendo l'evento come fine ultimo, è consapevole dell'alta probabilità che dalla propria condotta possa derivare la morte o lesioni gravi della vittima e, nonostante ciò, accetta il rischio di cagionare tali eventi. In tali casi, l'elemento psicologico non si configura nella forma del dolo eventuale, bensì in quella del dolo diretto, in quanto l'agente, pur non volendo l'evento come fine ultimo, lo accetta come conseguenza altamente probabile della propria azione. Pertanto, ai fini della configurabilità del tentato omicidio, è sufficiente che l'agente si rappresenti come altamente probabile il verificarsi dell'evento morte, senza che sia necessaria la certezza soggettiva della sua realizzazione. Ciò si desume dalla modalità di esecuzione del fatto, dall'utilizzo di un'arma particolarmente letale e dalla consapevolezza della presenza di persone nel luogo dell'azione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3014/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 17/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. FRATICELLI Mario che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 17.10.2011 il Tribunale del riesame di Roma confermava, con riguardo all'imputazione di tentato omicidio pluriaggravato commesso il (OMISS…

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