Il giudice di merito, nel valutare gli elementi indiziari a carico dell'imputato, deve compiere un'accurata analisi degli stessi, singolarmente e nel loro complesso, applicando correttamente i criteri legali dettati dall'art. 192 c.p.p. e i principi consolidati in tema di valutazione degli indizi. La motivazione della sentenza deve dare conto in modo logico e coerente delle ragioni per le quali ciascun indizio, sommandosi e integrandosi con gli altri, ha consentito di raggiungere la certezza logica della responsabilità dell'imputato, escludendo ogni altra soluzione prospettabile. Il sindacato di legittimità sulla correttezza del procedimento indiziario non può consistere in una rivalutazione della gravità, precisione e concordanza degli indizi, riservata al giudice di merito, ma deve limitarsi al controllo logico e giuridico del ragionamento seguito nella struttura della motivazione e delle argomentazioni sostenute per qualificare l'elemento indiziario. Pertanto, la sentenza di condanna fondata su un corretto procedimento indiziario, con motivazione adeguata e logica, non può essere censurata in sede di legittimità per una diversa e parziale lettura degli atti.