Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9621 del 9 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:9621PEN

Massima

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La violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno costituisce un delitto, ai sensi dell'art. 9, comma 2, della Legge n. 1423 del 1956, a prescindere dal fatto che l'imputato si sia allontanato dall'abitazione ma non anche dal territorio del Comune. Tale qualificazione giuridica, conforme all'orientamento giurisprudenziale prevalente, è coerente con il testo normativo, che riferisce la violazione, anche nella fattispecie delittuosa, genericamente agli obblighi ed alle prescrizioni inerenti alla sorveglianza speciale con obbligo o divieto di soggiorno, senza limitarla alle sole prescrizioni relative al soggiorno. Essa, inoltre, non elide l'area di operatività della fattispecie contravvenzionale di cui al comma 1 dello stesso articolo, corrispondente alle violazioni delle misure disposte senza prescrizioni aggiuntive in tema di soggiorno, e non crea alcuna sproporzione rilevante rispetto al trattamento sanzionatorio previsto per la violazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, attesa la diversità sostanziale e funzionale degli istituti a cui le richiamate ipotesi criminose rispettivamente attengono. Nella determinazione della pena, il giudice può tenere conto della personalità dell'imputato e dei suoi precedenti penali per individuare una sanzione superiore al minimo edittale, purché tale scelta sia adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dal difensore di:

Ri. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Napoli in data 10.11.2008;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Carlo Zaza;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gioacchino Izzo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza della Corte di Appello di Potenza in data 22.3.2007 Ri. Sa. veni…

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