Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4856 del 2020

ECLI:IT:TARNA:2020:4856SENT

Massima

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Il provvedimento di repressione degli abusi edilizi, consistente nell'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo, costituisce un atto dovuto della pubblica amministrazione, il cui esercizio non richiede una particolare motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, essendo sufficiente la mera descrizione e rappresentazione del carattere illecito dell'intervento edilizio. Tale provvedimento, infatti, è rigidamente ancorato al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, senza che assumano rilevanza eventuali profili di discrezionalità, quali la comparazione dell'interesse pubblico alla repressione dell'abuso con quello del privato proprietario, o la valutazione circa la sussistenza di particolari motivi che consiglino l'adozione di misure alternative alla demolizione. Ciò in quanto l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata è in re ipsa e non ammette deroghe, neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento dell'immobile non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. Pertanto, il provvedimento sanzionatorio di demolizione di opere abusive non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, essendo sufficiente la mera rappresentazione del carattere illecito dell'intervento edilizio, in quanto l'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso è in re ipsa e non ammette deroghe, neppure in presenza di particolari circostanze soggettive o oggettive, quali il tempo trascorso dalla realizzazione dell'abuso, l'estraneità del proprietario attuale rispetto alla commissione dell'illecito, o l'assenza di intenti elusivi. Il provvedimento di demolizione, infatti, costituisce un atto dovuto e vincolato, la cui adozione è imposta dalla legge a fronte dell'accertamento dell'abuso edilizio, senza che possano assumere rilievo valutazioni discrezionali in ordine all'interesse pubblico alla sua rimozione.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/10/2020

N. 04856/2020 REG.PROV.COLL.

N. 04254/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4254 del 2017, proposto da
Giovanni Moraca, rappresentato e difeso dall'avvocato Luciano Pennacchio, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, viale della Costituzione - Is.G1;

contro

Comune di Giugliano in Campania, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Elena Petraio, con domicilio eletto presso il suo studio in Giugliano, via Fratelli Bandiera n. 1;

per l'annullamento

- dell’Ordinanza a firma del Dirigente del Settore Assetto del Territorio - Servizio Antiabusivismo Edilizio del Comune di Giugliano In Campania n.3…

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