Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di acquisizione al patrimonio comunale e l'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. L'ordinanza di acquisizione al patrimonio comunale di un immobile abusivo deve individuare in modo preciso l'area oggetto di acquisizione, non essendo sufficiente la mera descrizione dell'edificio realizzato senza titolo. Qualora l'amministrazione intenda acquisire anche un'area ulteriore rispetto a quella di sedime dell'immobile, deve motivare specificamente la necessità e l'estensione di tale acquisizione aggiuntiva, non potendosi ritenere automatica l'estensione fino al decuplo dell'area di sedime. 2. La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380/2001 per l'inottemperanza all'ordine di demolizione è applicabile anche alle ordinanze di demolizione notificate prima dell'entrata in vigore della relativa norma sanzionatoria, purché l'accertamento dell'inottemperanza sia successivo all'entrata in vigore della stessa. 3. Nell'irrogare la sanzione pecuniaria, l'amministrazione gode di un potere discrezionale nella determinazione dell'importo, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 11 della legge n. 689/1981, salvo che per le ipotesi in cui la legge prevede la misura massima obbligatoria. L'amministrazione può conformarsi a criteri predeterminati in atti generali, senza che ciò comporti un vizio del provvedimento sanzionatorio.