Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe e di altri delitti contro il patrimonio è configurabile quando risulti provata, sulla base di elementi oggettivi e soggettivi, l'esistenza di un vincolo associativo stabile tra più persone, con ruoli e compiti definiti, volto alla realizzazione di un programma criminoso comune, anche se non tutti gli associati abbiano concretamente partecipato a tutti i singoli reati. La sussistenza di tale reato non è esclusa dalla circostanza che l'organizzazione svolga anche attività lecite, purché i reati commessi non siano episodici o occasionali, ma frutto di un disegno criminoso unitario e sistematico. Il giudice di merito può legittimamente negare le attenuanti generiche agli imputati, pur in assenza di precedenti penali, in ragione della gravità e reiterazione della condotta delittuosa, produttiva di elevato danno patrimoniale per le vittime. La richiesta di autorizzazione a procedere per i reati commessi all'estero dal cittadino italiano, prevista dagli artt. 9 e 128 c.p., è tempestiva se presentata entro il termine di tre mesi dalla completa notizia di reato, anche tenendo conto di eventuali integrazioni documentali richieste dal Ministero.