Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24692 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24692PEN

Massima

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Il giudice di appello, in assenza di una rituale impugnazione agli effetti penali, può pronunciarsi sulla responsabilità penale dell'imputato solo ai fini dell'accoglimento dell'azione risarcitoria proposta dalla parte civile, con l'assoluto rispetto dell'intangibilità del giudicato penale. Tuttavia, la persona offesa, costituita parte civile, può proporre impugnazione ai soli effetti civili, pur quando il procedimento sia stato instaurato non con il ricorso immediato al giudice, in applicazione della regola generale ex art. 576 c.p.p., vigente anche nel procedimento dinanzi al giudice di pace. La regola ex art. 38 del d.lgs. n. 274/2000 ha carattere estensivo e non limitativo, riconoscendo al soggetto che ha proposto ricorso immediato il potere di impugnare la sentenza di proscioglimento, emessa dal giudice di pace, anche agli effetti civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 39/2008 TRIBUNALE di ROMA, del 26/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio in relazione alla condanna penale e per il rigetto nel r…

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