Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26073 del 22 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26073PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare i motivi di ricorso avverso la sentenza di condanna per tentativo di estorsione e danneggiamento seguito da incendio, afferma che le valutazioni di merito effettuate dai giudici di appello in ordine alla credibilità della parte offesa e alla ricostruzione dei fatti, fondate su una motivazione logica e coerente, non possono essere sindacate in sede di legittimità, in quanto attengono a questioni di fatto riservate al giudice di merito. Pertanto, le doglianze del ricorrente, volte a una diversa valutazione degli elementi probatori e a una riqualificazione giuridica della condotta, sono inammissibili nel giudizio di cassazione, non essendo ravvisabili vizi della motivazione tali da imporre una conclusione processuale diversa da quella adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. TADDEI M. - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3204/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 05/04/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/06/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO TUTINELLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Uditi il difensore avv. (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi di ricorso chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO …

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