Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 39499 del 23 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:39499PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il titolare di una posizione di garanzia in materia di sicurezza sul lavoro, anche in assenza di una formale investitura, ha il dovere di attuare tutte le misure di prevenzione e protezione dei rischi incidenti sull'attività lavorativa, in base al principio di effettività che prevale sulla qualifica rivestita. Tale obbligo di garanzia grava su chi, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti ai datori di lavoro, dirigenti e preposti, secondo un criterio di ordine sostanziale e funzionalistico. Il garante è il soggetto che gestisce il rischio e, pertanto, a cui deve essere imputato l'illecito, qualora l'evento dannoso si sia verificato nell'ambito della sua sfera gestoria, a prescindere da eventuali condotte abnormi del lavoratore infortunato, purché non eccentriche rispetto all'area di rischio definita dalla lavorazione in corso. L'obbligo di sicurezza del garante sussiste anche in assenza di una formale interdizione o divieto di accesso ai luoghi, qualora non risulti provata l'effettiva interclusione dell'area pericolosa, essendo sufficiente l'omessa adozione di misure di sicurezza collettive, ove necessarie in relazione alle condizioni di vetustà dell'immobile e al rischio di crollo. Il rispetto delle norme cautelari violate deve ritenersi concretamente esigibile dal garante, in assenza di elementi che possano far presumere l'inesigibilità della condotta doverosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3246 del 5 novembre 2015, della Corte di Appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TANGA ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
udite le richieste del difensore di (OMISSIS), avv. (OMISSIS) del Foro di T…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.