Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24286 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24286PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare i provvedimenti adottati dal giudice del riesame in materia di misure cautelari personali, è tenuto a verificare esclusivamente la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo posto a fondamento del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito gli elementi fattuali e probatori valutati dal giudice di merito. In particolare, il controllo di legittimità sulla motivazione dell'ordinanza di riesame è diretto a verificare la coerenza logica del ragionamento che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato e la valenza sintomatica degli indizi stessi, senza poter sindacare la sufficienza e la razionalità della motivazione sulle questioni di fatto, salvo che non risulti "prima facie" dal testo del provvedimento impugnato. Analogamente, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine all'adeguatezza della misura cautelare disposta, quando la relativa motivazione sia congrua e priva di vizi logico-giuridici, come tale incensurabile in sede di legittimità. In particolare, costituisce circostanza determinante per confermare l'adeguatezza della sola misura cautelare della custodia in carcere il fatto che l'indagato abbia agito violando le prescrizioni inerenti una precedente misura cautelare meno afflittiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza 19/12/2013 del Tribunale per il riesame di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GALLO Domenico;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 19/12/2013, il Tribunale di Catania, …

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