Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione al commercio su area pubblica è legittimo qualora il titolare dell'autorizzazione si avvalga di personale non regolarmente assunto, in violazione degli obblighi amministrativi, previdenziali, fiscali e assistenziali previsti dalla normativa di settore. La mancata regolarizzazione della posizione lavorativa di un collaboratore, pur in presenza dei titoli autorizzativi, non comporta tuttavia l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista per l'esercizio del commercio senza la prescritta autorizzazione, in quanto il titolare risulta comunque in possesso dei necessari titoli. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'osservanza degli obblighi di legge relativi all'assunzione e impiego del personale costituisce un requisito essenziale per il mantenimento dell'autorizzazione al commercio su area pubblica, la cui violazione legittima l'Amministrazione a revocare il titolo, senza tuttavia che ciò comporti l'applicazione della più grave sanzione prevista per l'esercizio abusivo dell'attività. La massima valorizza l'importanza del rispetto degli adempimenti di natura amministrativa, previdenziale, fiscale e assistenziale, quali presupposti imprescindibili per l'esercizio del commercio su area pubblica, la cui inosservanza determina la decadenza dell'autorizzazione, pur senza configurare un'ipotesi di esercizio abusivo dell'attività.