Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41312 del 27 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41312PEN

Massima

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La circostanza attenuante della provocazione, prevista dall'art. 62, comma 1, n. 2, c.p., richiede che la reazione dell'agente sia proporzionata e adeguata al fatto ingiusto altrui che ha determinato lo stato di ira. Tale valutazione deve tener conto delle condizioni in cui si trovava la persona offesa e del contesto in cui si sono svolti i fatti, non essendo sufficiente il mero stato di ira dell'imputato. Pertanto, la circostanza attenuante non può essere riconosciuta quando la reazione dell'imputato, consistita in un violento fendente e nel tentativo di colpire ulteriormente la vittima disarmata, risulta del tutto sproporzionata rispetto al comportamento della persona offesa, anche qualora quest'ultima avesse invitato l'imputato a "chiarirsi" fuori dall'esercizio commerciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SE. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza pronunciata in data 21 gennaio 2009 dalla Corte di appello di Catanzaro;

- udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

- sentite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

- udito il difensore della parte ci…

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