Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27324 del 22 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27324PEN

Massima

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Il dolo di ricettazione può essere desunto dalla mancata o non attendibile indicazione o giustificazione della provenienza della cosa ricevuta, tenuto conto che il dolo è configurabile anche nella forma eventuale e che il profitto, il cui conseguimento integra il dolo specifico del reato, può avere anche natura non patrimoniale. La prova del dolo può essere desunta da una pluralità di circostanze indiziarie, come l'omessa indicazione di una giustificazione plausibile del possesso del bene in assenza della necessaria autorizzazione e la partecipazione consapevole all'attività di occultamento, evidentemente collegata all'esigenza di evitarne il rinvenimento e la perdita definitiva, stante la natura illecita dell'originaria ricezione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANCUSO L.F.A. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/03/2022 della CORTE APPELLO di CAMPOBASSO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO ALIFFI;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore GIANLUIGI PRATOLA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata nel preambolo la Corte di appello di Campobasso ha confermato la pronunci…

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