Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46608 del 3 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46608PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione, anche in assenza di una dimostrata riconducibilità diretta o indiretta dell'imputato agli atti intimidatori posti in essere, può essere configurato qualora l'imputato abbia consapevolmente inserito la propria attività in un quadro oggettivamente minaccioso, tentando di trarre vantaggi per sé attraverso un'opera di "persuasione" e "convinzione" volta a indurre la persona offesa a cedere ai ricatti, anche presentandosi come mediatore e asserendo di aver provveduto ad assumere informazioni ed alle elargizioni dovute ai malavitosi, chiedendone il rimborso. In tali casi, le conclusioni dei giudici di merito, che abbiano analizzato specificamente i tempi e le modalità di sviluppo della vicenda valorizzando frasi, espressioni e comportamenti dell'imputato, anche se apparentemente neutri o amicali ma chiaramente volti ad incutere timore, non possono essere sindacate in sede di legittimità, in assenza di vizi logici o giuridici. Il diniego delle attenuanti generiche e la determinazione della pena, motivati sulla base degli elementi concernenti il fatto e la personalità del colpevole ritenuti prevalenti, sono altresì insindacabili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Po. An. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza in data 9.2.2009 della Corte di appello di Messina;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. G. Fumu;

Udita la requisitoria del Pubblico Ministero rappresentato dal s.p.g. Dr. Martuscello V. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Con sentenza in data 15.5.2009 la Corte di a…

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