Il rilascio di una concessione edilizia in zona C, in assenza di piano di lottizzazione convenzionata, è legittimo qualora il lotto abbia dimensioni limitate e l'area sia dotata di opere di urbanizzazione primaria e secondaria sufficienti a soddisfare le esigenze dell'intervento edilizio, anche in considerazione dell'inerzia della pubblica amministrazione nell'adozione degli strumenti urbanistici e dello sviluppo edificatorio di fatto raggiunto dal Comune. L'annullamento in autotutela di tale concessione è illegittimo ove non sia adeguatamente motivato sulla base di un interesse pubblico concreto ed attuale, che prevalga sull'affidamento ingenerato nel privato, e non sia rispettato il termine ragionevole per l'esercizio del potere di autotutela, tenuto conto dello stato di avanzamento dei lavori e dei costi sostenuti dall'interessato. Il lotto di modeste dimensioni, inferiore a 3.000 mq, e la sua collocazione in una zona già ampiamente urbanizzata, costituiscono elementi che, in assenza di piano di lottizzazione, non ostano al rilascio della concessione edilizia, in applicazione dei principi che governano l'edificabilità nelle zone B anche alle zone C, come chiarito dalla giurisprudenza e dalla prassi amministrativa. L'annullamento in autotutela di una concessione edilizia rilasciata in tali condizioni, senza adeguata motivazione sull'interesse pubblico concreto ed attuale che lo giustifica e senza il rispetto del termine ragionevole, è pertanto illegittimo.