Il vincolo paesaggistico di cui all'art. 142, comma 1, lett. c) del d.lgs. n. 42/2004, relativo ai corsi d'acqua pubblici, si estende per una fascia di 150 metri dal limite degli stessi, anche qualora il corso d'acqua risulti prosciugato da decenni, e impedisce il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria per opere edilizie realizzate abusivamente all'interno di tale fascia di rispetto, in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica. Inoltre, il superamento degli indici di fabbricabilità previsti dalle norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico comunale, costituisce un ulteriore ostacolo al rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, il quale richiede la conformità delle opere abusive alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione della domanda. Infine, l'ordinanza di demolizione divenuta definitiva per mancata impugnazione, preclude ogni valutazione sulla legittimità delle opere abusive, rendendo dovuta l'applicazione della sanzione pecuniaria prevista per l'omessa esecuzione dell'ordine di demolizione, senza che possa rilevare l'eventuale impossibilità di ripristinare lo stato dei luoghi, la quale deve essere accertata in sede procedimentale e non in sede giurisdizionale.