Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34793 del 7 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:34793PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione attiva e qualificata di un soggetto alle attività di un'associazione di tipo mafioso, dimostrata da plurimi e gravi elementi indiziari, integra il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, anche in assenza di una formale affiliazione, laddove il suo ruolo risulti stabile e durevole, con una costante messa a disposizione del sodalizio criminale. Tali elementi, che escludono una mera frequentazione episodica o per ragioni personali, sono desumibili da condotte quali: il supporto fornito a esponenti di vertice della consorteria durante la loro latitanza; la partecipazione a riunioni funzionali agli interessi dell'associazione; i contatti e le frequentazioni con affiliati in contesti sospetti; l'adozione di cautele e accorgimenti tipici della mentalità mafiosa. In tali ipotesi, non rileva la mancata qualificazione della condotta come "concorso esterno", atteso che i comportamenti contestati denotano un inserimento organico e stabile nell'associazione, incompatibile con tale diversa fattispecie. Inoltre, l'eventuale esclusione di aggravanti legate alla natura armata o alla recidiva dell'associazione non incide sulla durata complessiva della misura cautelare, in quanto la pena edittale massima applicabile resterebbe comunque superiore ai venti anni di reclusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/12/2019 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Rosati Martino;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale MOLINO Pietro, che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso;
uditi i difensori del ricorrente, avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno concluso per l'accoglimento del ricorso.

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