Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3195 del 21 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3195PEN

Massima

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Il ruolo di partecipe in una struttura organizzativa criminale non è, di per sé, sufficiente a far presumere che quel soggetto sia automaticamente responsabile di ogni delitto commesso da altri appartenenti al sodalizio, in quanto dei reati-fine rispondono soltanto coloro che hanno dato un effettivo, volontario e consapevole contributo causalmente rilevante alla loro attuazione, secondo i comuni principi in tema di concorso di persone nel reato. Pertanto, ai fini dell'adozione di misure cautelari personali, le dichiarazioni accusatorie di un coindagato o coimputato possono costituire grave indizio di colpevolezza solo se, oltre ad essere intrinsecamente attendibili, sono sorrette da riscontri esterni individualizzanti, idonei a dimostrare l'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario della misura, ferma restando la necessità di una valutazione orientata all'acquisizione non della certezza, ma della elevata probabilità di colpevolezza del chiamato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario S. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli;

2) Do. Ma., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 10 aprile 2007 emessa dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;

sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. De Sandro Anna Maria…

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