Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24448 del 30 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24448PEN

Massima

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Il giudizio di inammissibilità del ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'imputato ex art. 444 c.p.p. è fondato sulla limitazione dei motivi di impugnazione previsti dall'art. 448 c.p.p., comma 2-bis, introdotta dalla L. n. 103 del 2017, i quali sono circoscritti alle sole censure attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena e delle misure di sicurezza. Pertanto, le deduzioni circa le ragioni che hanno indotto l'imputato a formulare la richiesta di applicazione della pena, pur se finalizzate a evitare conseguenze pregiudizievoli, non assurgono a motivi di impugnazione ammissibili, in quanto irrilevanti rispetto all'espressione della volontà dell'imputato, che resta l'unico elemento determinante ai fini della procedibilità del ricorso. Il giudice di legittimità, in tali casi, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, salvo che non ricorrano specifici motivi di esonero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/12/2017 del GIP TRIBUNALE di MONZA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa PICARDI FRANCESCA.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza ex articolo 444 c.p.p., del Tribunale di Monza, con cui le e' stata applicata la pena di anni tre di reclusione ed Euro 10000 di multa per il reato di cui agli articoli 81 e 110 c.p., Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73…

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