Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39400 del 21 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39400PEN

Massima

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La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p. per il furto commesso su cosa esistente in ufficio o stabilimento pubblico non dipende dalla proprietà o dalla pertinenza della cosa sottratta all'ufficio o allo stabilimento, né dalla sua attinenza con le funzioni o le attività ivi svolte, essendo sufficiente che la cosa si trovi all'interno di tali luoghi per ragioni connesse all'espletamento di attività lavorativa o istituzionale. La ratio dell'aggravante risiede, infatti, nella necessità di una più efficace tutela del rispetto dovuto alla pubblica amministrazione e della maggior fiducia che ispira la conservazione dei beni che si trovano nei suoi uffici, a prescindere dalla natura e dalla destinazione di tali beni. Pertanto, integra l'aggravante il furto di un telefono cellulare e di un portafoglio sottratti dalla borsa che la persona offesa, in quanto dipendente, aveva portato con sé sul luogo di lavoro, in quanto tali oggetti, pur non appartenendo all'ufficio o allo stabilimento pubblico, si trovavano all'interno di detti locali per ragioni connesse all'espletamento dell'attività lavorativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. ST. GI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/01/2008 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DUBOLINO PIETRO;

sentito il sost. proc. gen. Dr. Monetti V., il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

- che con l'impugnala sentenza, in parziale riforma di q…

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