Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 371 del 2011

ECLI:IT:TARMI:2011:371SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento del nulla osta al lavoro domestico è illegittimo per eccesso di potere quando risulta dagli atti che il datore di lavoro aveva regolarmente presentato la richiesta di assunzione presso l'ufficio competente, a fronte della quale la Prefettura aveva successivamente rilasciato il nulla osta. In tali casi, il presupposto su cui si fonda l'atto di autotutela viene meno, comportando l'annullamento del provvedimento impugnato. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'Amministrazione non può revocare in autotutela un provvedimento favorevole al cittadino, come il nulla osta al lavoro domestico, quando risulta dagli atti che il presupposto su cui tale provvedimento era stato adottato (la richiesta di assunzione da parte del datore di lavoro) era effettivamente sussistente. In tali ipotesi, l'atto di annullamento è viziato per eccesso di potere, in quanto l'Amministrazione ha travisato completamente i presupposti di fatto. La massima giuridica che esprime tale principio è la seguente: L'Amministrazione non può revocare in autotutela un provvedimento favorevole al cittadino, come il nulla osta al lavoro domestico, quando risulta dagli atti che il presupposto su cui tale provvedimento era stato adottato (la richiesta di assunzione da parte del datore di lavoro) era effettivamente sussistente. In tali ipotesi, l'atto di annullamento è viziato per eccesso di potere, in quanto l'Amministrazione ha travisato completamente i presupposti di fatto. L'Amministrazione è tenuta a valutare attentamente la sussistenza dei presupposti di fatto posti a fondamento del provvedimento favorevole, senza poter procedere ad un annullamento in autotutela sulla base di una mera presunzione di insussistenza di tali presupposti. Il principio di buona amministrazione e di tutela dell'affidamento del cittadino impongono all'Amministrazione di verificare con diligenza la reale situazione di fatto prima di adottare un provvedimento di revoca. Inoltre, il provvedimento di annullamento in autotutela di un atto favorevole al cittadino deve essere adeguatamente motivato, con l'indicazione puntuale degli elementi di fatto e di diritto che giustificano l'esercizio di tale potere straordinario. La mancanza di una motivazione congrua e convincente rende l'atto viziato per eccesso di potere. Infine, l'annullamento in autotutela di un provvedimento favorevole al cittadino deve essere disposto entro un termine ragionevole, tenuto conto del principio di certezza dei rapporti giuridici e della tutela dell'affidamento del privato. Un ritardo ingiustificato nell'adozione dell'atto di revoca può comportare la sua illegittimità.

Sentenza completa

N. 02035/2008
REG.RIC.

N. 00371/2011 REG.PROV.COLL.

N. 02035/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2035 del 2008, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via ((omissis)), 1;

contro

Prefettura di Milano, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Distrettuale di Milano, domiciliata presso i suoi uffici in Milano, via Freguglia, 1;

per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione,

del nulla osta per lavoro domestico n. P-M/L/Q/2006/010073 rilasciato ai sensi dell’art. 22 del D.lg.vo n. 286/98 come modificato dalla legge n. 189/2002 e art. 30 del D. P.R. 394/99 emesso dal Prefetto …

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