Il riconoscimento tempestivo da parte dell'appaltatore dei vizi costruttivi dell'opera realizzata esime l'appaltante dalla necessità di provare la tempestività della denuncia di tali vizi, in quanto il riconoscimento dei difetti da parte dell'appaltatore costituisce un'implicita ammissione della loro esistenza, esonerando l'appaltante dall'onere di dimostrare la tempestività della denuncia ai sensi dell'art. 1667, comma 2, c.c. Tuttavia, la valutazione circa l'esistenza di tale riconoscimento da parte dell'appaltatore rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguato supporto probatorio. Inoltre, l'accettazione dell'opera da parte dell'appaltante, comprovata dal rilascio del certificato di regolare esecuzione e dal positivo collaudo, può comportare la decadenza dell'appaltatore dalla garanzia per vizi, qualora non abbia formulato riserve al momento della consegna dell'opera, a meno che i vizi non fossero occulti e non riconoscibili al momento del collaudo.